Recensione libro di Samantha Cristoforetti

“Diario di un’apprendista astronauta” 2018 Ed. La nave di Teseo  le Polene in collaborazione con ESA (European Space Agency) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana)

Avevo comprato il libro dell’allora capitano dell’Aereonautica Militare Cristoforetti, per farmi compagnia in un lungo viaggio in treno, di rientro da un impegno di lavoro.

Avevo seguito il viaggio dell’astronauta Cristoforetti nello spazio, attraverso i suoi twitt, le sue foto, le sue osservazioni.

Mi è quindi venuta la curiosità di conoscere il contributo di una donna riguardo questo singolare lavoro, l’astronauta.

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Improv for Cops – Improvvisazione per poliziotti

Dal New Yorker del 5 luglio

Si dà notizia di un’iniziativa intrapresa dal NYPD, che muta la sua mission in “Proteggere servire e comprendere”.

A seguito dei numerosi casi di uccisioni o violenze gravi su cittadini non armati operate dalle forze di polizia, il NYPD ha avviato, assieme ad altre iniziative volte a migliorare e prevenire il servizio di tutela del cittadino, un laboratorio teatrale di improvvisazione allo scopo di facilitare la comunicazione e sviluppare l’empatia tra  i cittadini e le forze dell’ordine metropolitane.

Sette coppie composte da ufficiali del distretto e sette civili, scelti tra la popolazione rappresentativa, intraprendono questa esperienza di improvvisazione teatrale.

Dal resoconto di questo incontro:

Si inizia dal condividere una cena assieme, poi i partecipanti si siedono tutti in cerchio, cantano un madrigale medievale per riscaldare l’atmosfera, quindi giocano a mantenere una palla in aria il più a lungo possibile.

Si iniziano poi alcuni giochi di ruolo e di immedesimazione, un esempio è il gioco del cappello.

Due giocatori alla volta scelgono cappelli a cui è attribuibile un “ruolo tipico” improvvisando una scena a tema. Ed ecco cosa succede:

Un cappellino da baseball indossato con la visiera dietro, la persona diventa un ragazzo che vagabonda in giro senza far nulla, l’altra persona indossa il cappello da poliziotto e gli dice:

– “Che ci fai qui, dovresti essere a scuola” –

Si introduce un altro particolare del gioco a questo punto il ragazzo di chiama José ed è aggressivo, nell’improvvisazione che segue succede che la poliziotta lo afferra per il braccio, lui si divincola, la poliziotta gli fa cadere il cappello accidentalmente dandogli una pacca sulla fronte.

A questo punto un altro poliziotto, che assiste alla scena  esclama a voce alta e ridendo: “ecco l’assalto!

In questo gioco di ruolo si comprende come molto spesso i nostri comportamenti sono non soltanto influenzati ma addirittura gestiti dai nostri schemi mentali, chi ha indossato il cappellino ha fatto lo straffottente, come se tutti i ragazzi fossero così, o peggio fosse normale essere così, e la persona che ha indossato il cappello dell’autorità si è spinta a dover correggere anche solo l’atteggiamento dell’altro, da qui ne è nato un confronto ravvicinato, dove un semplice gesto fortuito per nulla grave può diventare un’aggressione fatta e subita dai partecipanti.

In questo frangente diventa chiaro come non sia la persona che indossa il cappello, ma il cappello che fa la persona e il suo comportamento.