Stamattina dopo una notte difficile e per alcuni passata in auto al freddo e alla pioggia, ad Ancona c’è il sole la temperatura é mite.
Le scuole in regione sono chiuse per ordinanza dei sindaci, le strade sono piene di bambini che giocano, vanno in bicicletta, corrono, molti nonni li accompagnano, ma ho visto anche molti genitori, molti papà.
La chiusura delle scuole, i genitori via dal lavoro, la città vive un momento particolare, é uno scenario surreale.
Qualcuno sosterrà che si son perse ore di lavoro preziose, che la nostra edilizia scolastica marchigiana é sicura al 70%, ma aldilà di qualsiasi valutazione di economica politica, credo che questa giornata sia una vera occasione per le famiglie per affrontare e elaborare la paura di questi eventi catastrofici che fanno parte intrinsecamente della vita sul nostro territorio.
Per i bambini più grandicelli, c’è la possibilità di associare una bella giornata senza scuola, passata insieme ai genitori, al ricordo della paura del terremoto. Questo può essere un buon modo per incamerare il ricordo del terremoto, anche se è comunque necessario un intervento di chiarificazione emotiva dell’evento.
Per i bimbi più piccoli che a causa dell’età non hanno possibilità di avere un ricordo saldo nella memoria, quello che é significativo è il sostegno e la presenza dei genitori.
Sono proprio i genitori il fulcro dell’equilibrio dei più piccoli.
Quindi, il peso della responsabilità, della gestione delle proprie emozioni, si fa in questi momenti molto oneroso.
É decisivo il saper essere e il saper fare, ma questo si apprende.
Ecco il progetto che la Sipem Sos Marche in collaborazione con il Cesvi Onlus, che inizierà a brevissimo nelle scuole, risulta una ottima prassi.
In Centro Italia è nata “Una Scuola Resiliente”
A due mesi dal devastante terremoto, Cesvi porta avanti il suo intervento accompagnando i bambini in un percorso di superamento della situazione traumatica e fornendo a genitori e insegnanti gli strumenti per far fronte alle difficoltà dei più piccoli.