Recensione libro di Samantha Cristoforetti

“Diario di un’apprendista astronauta” 2018 Ed. La nave di Teseo  le Polene in collaborazione con ESA (European Space Agency) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana)

Avevo comprato il libro dell’allora capitano dell’Aereonautica Militare Cristoforetti, per farmi compagnia in un lungo viaggio in treno, di rientro da un impegno di lavoro.

Avevo seguito il viaggio dell’astronauta Cristoforetti nello spazio, attraverso i suoi twitt, le sue foto, le sue osservazioni.

Mi è quindi venuta la curiosità di conoscere il contributo di una donna riguardo questo singolare lavoro, l’astronauta.

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Giappone prima parte

Cibo: dalla tradizione al cibo ingegnerizzato

Il contatto con altre culture, anche lontane e differenti dalla nostra, avviene ormai in ogni momento e senza soluzione di continuità.

La millenaria cultura giapponese affonda le sue origini nell’incontro e nell’intreccio con la civiltà cinese e quella coreana. In questi incontri e contaminazioni millenarie, individuiamo una caratteristica precipua nipponica nella ricerca e realizzazione della perfezione e sublimità delle arti grafiche applicata alla vita di tutti i giorni.

Giappone: dalla tradizione al cibo ingegnerizzato
Dolcetto di zucchero, Azuki e oro

Non possiamo che meravigliarci difronte a un piccolo dolcetto di zucchero, azuki e oro.

Giappone: dalla tradizione al cibo ingegnerizzato
Pasto tipico Giapponese

La tradizione e il costante progresso coesistono in Giappone non senza conflittualità. Anche nel cibo incontriamo questa convivenza, accanto ad un pasto tipico, o a uno snack tradizionale, troviamo, infatti, infiniti prodotti alimentari, che sicuramente si discostano in misura notevole dal concetto di cibo cui noi italiani abitualmente

Giappone: dalla tradizione al cibo ingegnerizzato
Snack tradizionale Giapponese

facciamo riferimento.

Dalla tradizione che produce cibo preparato con ingredienti presenti e facilmente reperibili in natura, arriviamo a trovare prodotti commestibili, altamente appetibili, ma chiaramente costruiti in un laboratorio chimico, resi desiderabili dal marketing della ingegneria chimica e adattati alla cultura giapponese.

Snack e bibite in confezioni accattivanti, con nomi onomatopeici, che con l’alimentazione, la fame o la sete hanno poco a che fare.

 

Questi prodotti alimentari soddisfano dei bisogni non primari, ma la necessità di consumo, che è forte nella cultura giapponese contemporanea.

Così come per altri articoli merceologici, (abiti, dispositivi elettronici), anche il cibo è stato reinventato e inserito nei processi industriali.

Ci troviamo difronte ad una ingegnerizzazione del prodotto alimentare, che viene declinato sulla natura della cultura del paese.

La noia e il sentimento di solitudine sono emozioni che sempre scatenano impulsi di riempimento, con il consumo di questo tipo di cibo c’è un avvicinamento notevole, un accostamento direi, all’induzione all’uso di sostanze, questi snack sono solitamente un concetrato di zuccheri e sostanze atte a favorire la dipendenza.

Mentre in casi di sofferenza più intensa le persone sono indotte a sedare il proprio malessere con sostanze o comportamenti compulsivi che scatenano risposte neurochimiche di gratificazione nel nostro cervello, (gioco d’azzardo, shopping compulsivo), nelle pause forzate della normalità il riempimento gratificante può anche essere una confezione di fettuccine al sapore di ribes, a cui segue una bevanda al sapore di yogurt o un caffè triplo!